Posted on 10. Mar, 2015 by Gestore del Sito in Articoli
Anche quest’anno si è ripetuta l’ignominia della giornata del sessismo benevolo, dove per un giorno alla donna è permesso di allontanarsi dalla vita quotidiana, dove viene osannata e messa al centro dell’attenzione generale. Dove ricorrono fiumi di mimose profumate, a patto però che… il giorno dopo rientri nei “RANGHI”! Si! perché poi le luci intorno le vengono di nuovo spente, così come perdono fulgore quei piccoli fiorellini gialli, che in breve tempo sfioriscono lasciando foglie appassite su rametti vuoti…
Ma cosa c’è da festeggiare? Diritti che ancora oggi nel ventunesimo secolo le sono negati? O il ricordo, sia mito che realtà, di donne arse vive in una fabbrica, che chiedevano solo di lavorare in condizioni più umane!
Quale animo è disposto a rallegrarsi, quando sa che ogni due giorni viene perpetrato un Femminicidio ed è pienamente cosciente che nei paesi del mondo ci sono ancora milioni di donne che subiscono forme di mutilazioni sessuali, come la cliridectomia e l’ Infibulazione? Quando ancora oggi si praticano aborti selettivi e ci sono povere ragazze che subiscono stupri di gruppo… Quando i Mass media raccontano continuamente, di mogli e compagne massacrate con ferocia anche a mani nude, solo perché colpevoli di voler “Decidere” del loro presente, del loro futuro, della loro vita! Le violenze che subiscono non sono altro che un’aberrante conseguenza delle discriminazioni sociali legate al costume e alle mentalità, che sembrano non voler cambiare mai…
Forse con il passare del tempo, nell’otto Marzo, le donne hanno visto il modo per “Pensarsi libere” (anche se, per una volta sola!), ma essa purtroppo è diventata sempre più una “Festa di genere” e “DEFINIRE” una donna, significa chiuderla in una prigione e con la celebrazione confermare la sua condanna a vita…
Allora diamoci da fare affinché il significato di questa ricorrenza sia rivalutato, e la donna venga valorizzata, ma soprattutto rispettata ogni giorno dell’anno. Che le si riconosca la sua competenza e bravura in ogni ambito. Che le si dimostri, e non solo a parole, che senza di lei la società non avrebbe la spinta necessaria che le permette di andare avanti, perché finalmente consapevoli che dietro alla sua apparente fragilità, c’è la forza immane che fa muovere il motore della vita!
E un fiore… regalateglielo ogni volta che vedrete sorridere un bambino. Senza di lei, quel sorriso non avrebbe mai potuto illuminare il mondo!